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Shinzo Abe, l’assassino voleva vendicare la madre, ridotta sul lastrico da una setta religiosa

Dall’ospedale di Kashihara dove ieri un’équipe di venti medici ha provato a salvargli la vita alla sua casa di Tokyo, nel distretto di Shibuya. Il carro funebre con il corpo di Shinzo Abe, l’ex primo ministro assassinato ieri nella città di Nara, è tornato questa mattina nella capitale giapponese. In testa al corteo la vedova Akie. I notabili della Ldp, il partito liberal democratico di cui è stato a lungo leader, si sono messi in fila questa mattina – con l’attuale premier Fumio Kishida – per rendere omaggio all’uomo che ha cambiato la storia recente del Giappone. Lunedì la veglia funebre, il giorno seguente previsti funerali riservati alla famiglia e ai più stretti collaboratori dell’ex premier.

(afp)

È un Paese sotto choc il Giappone che si è risvegliato questa mattina e che domani è chiamato alle urne per rinnovare la metà dei seggi della Camera Alta del Parlamento in queste elezioni macchiate dal sangue. “Le elezioni sono il fondamento della democrazia, che dobbiamo difendere. Non possiamo cedere alla violenza. Per questo motivo continueremo a portare avanti la campagna elettorale fino alla fine”, dice il primo ministro Fumio Kishida.

Dopo i messaggi di cordoglio di ieri dei vari leader mondiali, questa mattina si è unito al coro – con quasi 24 ore di ritardo – anche il presidente cinese Xi Jinping. “A nome del governo e del popolo cinese, e a nome proprio, Xi Jinping ha espresso le sue profonde condoglianze dopo la morte prematura dell’ex premier Shinzo Abe”, ha fatto sapere l’emittente Cctv, precisando che il leader di Pechino “è profondamente rattristato per il decesso improvviso”. Xi, nel suo messaggio, ha sottolineato come Abe abbia compiuto sforzi per promuovere il miglioramento delle relazioni bilaterali e abbia dato contributi positivi durante il suo mandato, assicurando poi a Kishida di essere disposto a continuare a sviluppare le relazioni di buon vicinato e di cooperazione tra Cina e Giappone.

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Intanto continuano le indagini nei confronti di Tetsuya Yamagami, il 41enne operaio disoccupato che aveva prestato servizio nelle Forze di autodifesa giapponesi (l’esercito nipponico), subito braccato e arrestato ieri dopo che con due colpi di pistola ha ucciso Abe. La polizia sta cercando di stabilire i dettagli del movente. Agli agenti Yamagami ha raccontato di non avercela con le idee politiche di Abe, ma lo riteneva legato a un’organizzazione religiosa che aveva mandato sul lastrico la madre. Come riporta l’agenzia giapponese Kyodo, l’uomo ha detto alla polizia che aveva inizialmente pianificato un attacco a un leader di un gruppo religioso che riteneva avesse messo sua madre in difficoltà economiche per via delle donazioni. E riteneva che Abe avesse promosso tale gruppo – di cui non si fa il nome – nel Paese. L’uomo “aveva ripetutamente visitato luoghi in cui Abe aveva tenuto discorsi durante la campagna elettorale”, scrive l’agenzia.

Il capo della polizia di Nara non esclude che ci possano essere stati problemi relativi alle misure di sicurezza personale dell’ex premier. Ma come spesso accade nelle manifestazioni politiche in Giappone ieri non c’era un cordone di sicurezza molto rafforzato per tenere a distanza la gente. “I politici sono convinti che ogni stretta di mano sia un voto assicurato”, spiegava ieri al quotidiano Mainichi un ufficiale di polizia.

In vista delle elezioni, oggi riprenderà la campagna elettorale. L’assassinio di Abe non può fermare la democrazia. “La coalizione di governo di Kishida era già ben posizionata per mantenere o aumentare la propria maggioranza alla Camera alta”, scrivono gli analisti di Eurasia. Anche grazie al rinnovato sostegno della piccola formazione buddhista Komeito. Ed è probabile che sull’onda dell’emotività i giapponesi si rechino in massa alle urne domani. “La tragica morte di Abe accresce la prospettiva di un’affluenza alle urne più forte e di un maggiore sostegno al suo Partito Liberal Democratico (LDP) rispetto a quanto previsto in precedenza”. “Una forte performance elettorale potrebbe spingere Kishida verso l’obiettivo che Abe non riuscì a raggiungere di modificare la Costituzione giapponese per consentire un ruolo più forte alle forze armate”, scrive James Brady, vicepresidente della società di consulenza Teneo.