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Governo e politica verso le elezioni. Salvini: “Berlusconi presidente del Senato? Lui può ambire a tutto”. Conte attacca il Pd: “Arroganti, siamo noi i progressisti”

Silvio Berlusconi presidente del Senato? “Non abbiamo parlato di incarichi ma solo di programmi”, dice Matteo Salvini. Ma “con tutto quello che ha fatto in Italia e nel mondo, può aspirare legittimamente a qualsiasi incarico”, risponde il leader leghista sull’ipotesi del Cavaliere sullo scranno più alto di Palazzo Madama qualora il centrodestra vincesse le prossime elezioni, come racconta Repubblica. Il giorno dopo le primarie in Sicilia (dove la dem Chinnici ha battuto la 5s Floridia) Pd e M5S si allontanano ancora di più a livello nazionale. Se a Repubblica il leader dem Enrico Letta archivia l’alleanza giallorossa senza se e senza ma (“Il percorso comune si è interrotto il 20 luglio e non può riprendere, è stato un punto di non ritorno”), Giuseppe Conte attacca: “Infame dire che ho tradito, il Pd è arrogante, siamo noi i veri progressisti. I dem devono decidere con chi stare”, una posizione che ovviamente mette in crisi anche l’alleanza siciliana.


L’Italia verso le urne: cosa c’è da sapere


Governo e partiti, campagna elettorale in tempo reale

Punti chiave

Zingaretti: “Ha ragione Letta, solo con il Pd si può fermare la destra”

“Ha ragione Enrico Letta. Il centrodestra non c’è più: c’è la destra. E solo con il Pd si può fermare il loro progetto. Lavoro, scuola, semplificazioni, lotta alle disuguaglianze: ora, come abbiamo fatto con la pandemia, noi vicino alle persone”, commenta su Twitter il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

Letta: “Per le destre l’ambiente non è priorità”

“Si soffoca. Incendi, afa, siccità. Per le destre l’ambiente non è una priorità. Hanno scelto il nero fossile votando contro tutti i piani europei a difesa del clima”, scrive su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta (come rimarcato anche nell’intervista rilasciata a Repubblica).

Salvini: “Centrodestra unito, premier chi avrà più voti”

“Il centrodestra sarà unito, a differenza di una sinistra divisa e litigiosa. Chi governerà lo sceglieranno gli Italiani con i loro voti, chi ne prenderà di più indicherà il premier, come è giusto che sia”. Lo ha ribadito il leader della Lega Matteo Salvini ad Affaritaliani.it.

Salvini: “Berlusconi può aspirare a qualsiasi incarico”

Matteo Salvini risponde alla domanda di Affaritaliani.It sull’ipotesi Silvio Berlusconi presidente del Senato: “Non abbiamo parlato di incarichi ma solo di programmi, con la sicurezza, il blocco degli sbarchi clandestini e la rottamazione di milioni di cartelle di equitalia come priorità. Berlusconi? Con tutto quello che ha fatto in Italia e nel mondo, può aspirare legittimamente a qualsiasi incarico, ma non ne abbiamo mai parlato”. E infine: “P.s. Draghi è stato abbandonato da 5Stelle e Pd, non da altri”.

Fornaro (LeU): “Unire responsabilità e agenda sociale”

“Per vincere queste elezioni occorre andare oltre l’esperienza del governo Draghi, un esecutivo senza formula politica in cui hanno convissuto partiti con visioni della società e delle cose da fare agli antipodi. Inchiodare il centrosinistra a una difesa d’ufficio dell’esistente sarebbe un errore e lascerebbe praterie alla destra e al M5S – afferma il capogruppo di Liberi e Uguali – Articolo 1 alla Camera, Federico Fornaro – Dobbiamo costruire una proposta che tenga insieme la responsabilità nei confronti del Paese – quella che non hanno dimostrato coloro che hanno fatto cadere il governo – e una rinnovata agenda sociale. Milioni di famiglie di lavoratori faticano ad arrivare a fine mese e chiedono di essere protetti dall’inflazione. Il centrosinistra – prosegue Fornaro – deve mettere in campo risposte a questa domanda di protezione a cominciare dal salario minimo, una legge sulla rappresentanza con il disboscamento della giungla contrattuale e un aumento del potere d’acquisto di salari, stipendi e pensioni”.

Marcucci: “Il Pd con Calenda e Renzi”

“Il quadro è quello definito dalla votazione sul governo Draghi, quindi nessun rapporto con i 5 Stelle. Penso agli altri partiti che hanno appoggiato l’esecutivo: le forze di sinistra con Roberto Speranza, ma anche Italia viva, Carlo Calenda ed Emma Bonino. Poi, il percorso fatto da Luigi Di Maio non può essere che apprezzato”, dice il senatore Pd Andrea Marcucci in un’intervista al quotidiano Il Tirreno. Secondo Marcucci particolarmente importante la collaborazione del partito di Matteo Renzi in Toscana: “Italia viva collabora con noi alla guida della regione, non vedo perché questo non possa avere un risvolto a livello nazionale”. Quanto al rapporto con i tre ministri usciti da Forza Italia, Marcucci pensa che “le forze centriste che ho ricordato possano svolgere un ruolo di “ponte” rispetto a queste personalità. E dentro al pd persone come me, di storia laica, riformista e liberale possono fare altrettanto”.

Calenda: “Aperti a chi non ha fatto cadere Draghi”

Il programma che verrà presentato domani da Azione e Più Europa “è rivolto a tutte le forze politiche (e personalità) democratiche e europeiste, che non hanno fatto cadere Draghi – scrive in un tweet il leader di Azione, Carlo Calenda – Siamo aperti a discuterne con tutti. Non è aut aut. Solo invito a affrontare questioni vere più che alchimie”.

Il telegramma del Papa a Mattarella: “Prego per il bene dell’Italia”

“Nel momento in cui mi accingo a compiere un viaggio apostolico in Canada, mosso soprattutto dal vivo desiderio di incontrare le popolazioni indigene locali, mi è gradito rivolgere a Lei, signor Presidente, il mio deferente saluto, che accompagno con fervide preghiere per il bene del popolo italiano”. È il testo del telegramma di saluto inviato da Papa Francesco al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al momento di lasciare l’Italia per il suo viaggio in Canada.

Lazar: “Se la destra va al governo l’Europa sarà messa in pausa”

“L’addio di Mario Draghi avrà conseguenze enormi a livello internazionale. L’Ue potrebbe fermarsi. Giorgia Meloni? La Le Pen italiana, che susciterà tensioni e nuove alleanze in Europa”. Marc Lazar, celebre storico e politologo francese, professore a Sciences Po e Luiss, in un’intervista a Repubblica ci racconta il suo punto di vista della crisi politica italiana.

Orlando (Pd): “Servono proposte radicali sull’agenda sociale”

“Servono proposte radicali sull’agenda sociale. Bisogna che il Partito democratico metta in campo un’identità forte e si rivolga a tre fasce di elettori: a una parte dell’elettorato moderato che teme l’egemonia meloniana e anti-europea e vede in noi un ancoraggio solido e credibile all’europa; agli astensionisti, molti dei quali votavano a sinistra e alle fasce più deboli della società, lanciando un’agenda sociale chiara su scuola, sanità pubblica, salari, protezione dei pensionati; e ai giovani, con una proposta forte su transizione ecologica e digitale”. Lo scrive su Facebook il ministro del Lavoro Andrea Orlando.
“Dopo la pandemia e con i contraccolpi della globalizzazione – aggiunge -, il tema è mettere più l’accento sulla protezione: senza strumenti adeguati molti non hanno possibilità di riscatto sociale, né di affermare i propri meriti: non si tratta di garantire solo pari condizioni nella corsa, ma fare in modo che uno ci si possa iscrivere”.

Tra i militanti disillusi del Pd: “Questa politica ci ha stancato”

Verso il voto tra i militanti disillusi del Pd: “Questa politica ci ha stancato”

Tajani (FI): “Non ho ambizioni da premier”

“Io non so nulla se non che sono sempre stato e sarò pronto a dare il mio contributo per far vincere il centrodestra e soprattutto per presentare un programma, una squadra, una coalizione autorevole e seria per affrontare il momento duro che si presenta. Perchè il problema è risollevare l’Italia, non cercare candidati premier”. Lo dice Antonio Tajani, vicepresidente e coordinatore di Forza Italia, parlando di un suo eventuale impegno per la premiership. Lui sarebbe la scelta del Ppe come leader moderato, come racconta un retroscena di Claudio Tito che leggete qui sotto.

Calenda (Azione): “Gelmini-Carfagna? Spero scelgano noi”

Gelmini e Carfagna? Spero tanto che scelgano noi”. Lo dice il leader di Azione, Carlo Calenda, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’. Poi annuncia: “Presenteremo un piano che va dal Fisco alla Scuola, non saranno le 500 pagine che presentava l’Ulivo ma un programma semplice per un Paese normale”. Infine Calenda aggiunge: “Andremo con chi condivide il programa che presenteremo”.

Di Maio: “Battiamo i populisti, sovranisti, estremisti”

Per Luigi di Maio alle elezioni di settembre l’obiettivo è evitare “che l’Italia finisca in mano ai populismi, agli estremismi e ai sovranismi e che diventi un Paese che strizza l’occhio a Putin”. Così il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, leader di Insieme per il futuro, in una intervista a Qn.

Letta (Pd): “Paese al bivio. O noi o Meloni”

“La scelta alle elezioni del 25 settembre è chiara: o noi o Meloni”. Lo dice il segretario del Pd Enrico Letta a Repubblica. E sulla campagna elettorale spiega: “Trasformeremo le 400 feste dell’Unità previste in tutta Italia da qui al voto in luoghi di dibattito ma anche di chiamata ai volontari”. Poi Letta aggiunge: “Il Pd sta organizzando una lista aperta ed espansiva: ‘Democratici e progressisti’. Sarà il cuore del nostro progetto Italia 27, la data di fine legislatura. L’obiettivo è arrivarci dopo aver governato e trasformato il Paese”.

Conte: “Pd arrogante, i progressisti siamo noi. Infame dire che ho tradito”

“Il Pd è arrogante. I progressisti siamo noi’, afferma alla Stampa Giuseppe Conte, secondo cui sulla fine del governo Draghi c’è una diffusa ipocrisia e ‘si prova a scaricare la colpa sul M5s, che ha solo chiesto di risolvere alcune criticità’: ed è ‘un’ infamià dire che ha tradito. Quanto alla fine del campo largo, ‘non si può pensare – riflette – di definire con arroganza un perimetro di gioco e stabilire arbitrariamente chi vi è ammesso’. ‘La nostra agenda ci definisce come veri progressisti’, e tocca al Pd decidere che fare: ‘Ovvio che se cercano una svolta moderata che possa accogliere anche Calenda noi non ci possiamo stare’.