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Energia, Draghi: «Decreto da 14 miliardi senza extra deficit. Non disponibile a nuovo mandato»

Su delega fisco governo leale, un partito no

Il premier ha ricordato che «c’era un accordo con tutte le forze politiche, cioè che la delega fiscale sarebbe stata votata il 7 settembre. Il governo si è impegnato a non scrivere i decreti delegati fino alla data delle elezioni. Il governo ha mantenuto la sua parola. Tutte le forze politiche, tranne una (la Lega, ndr) che non ha mantenuto la sua parola e non l’ha votata». Così Draghi rispondendo a una domanda sulla delega fiscale. «La prima riflessione da fare è quindi che noi abbiamo cercato di fare il possibile. Non mantenere la parola data non è il metodo di questo governo, c’è una grossa differenza tra chi la mantiene e chi no. E non potete dire che la pensate come noi».

Sanzioni funzionano, sostegno a Kiev fino alla fine

Sul fronte internazionale Draghi ha ribadito che «le sanzioni funzionano. Bisogna capire questo, altrimenti non si capirebbero certi comportamenti recenti del presidente Putin e bisogna continuare su quel fronte di sostegno all’Ucraina per la guerra di liberazione da chi ha invaso il paese».

C’è chi parla di nascosto coi russi e vuol togliere sanzioni

Ma il premier ha anche denunciato che «c’è chi parla di nascosto con i russi, chi vuole togliere le sanzioni. C’è pure lui» in campagna elettorale, «ma la maggioranza degli italiani non lo fa e non lo vuole fare. Io guardo alla maggioranza degli italiani e al governo che ho avuto l’onore di presiedere».

Franco, in tutto 66 mld di aiuti, deficit resta al 5,6%

Accanto a Draghi in conferenza stampa, i ministri dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco («mi auguro prossimo governo abbia ministro bravo come Franco», ha confidato l’ex presidente della Bce) e della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Oggi, ha spiegato Franco, «stanziamo 14 miliardi nel complesso», che sommati a quelli dei mesi scorsi diventano 66. «Per l’energia abbiamo dedicato 33 miliardi, con i dieci di oggi diventano 43. L’indebitamento resta al 5,6%, indicato nella Nadef e nel Def». Le coperture del decreto derivano dalle maggiori entrate, dalla razionalizzazione delle poste di bilancio e dal meccanismo di compensazione applicato alle fonti rinnovabili.

Con buona crescita politica può restare espansiva

«È fondamentale continuare a sostenere» il settore produttivo, ha continuato il ministro dell’Economia, c’è «incertezza a livello internazionale, ma è importante che la politica di bilancio continui a sostenere il settore produttivo. Se vi sarà un tasso adeguato di crescita, penso che la politica economica possa restare positiva, di sostegno alla crescita», anche il prossimo anno.