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Elezioni politiche 2022, Meloni: se FdI prima, io premier. Retromarcia di Salvini sui ministri: se ne parla dopo il voto

È il day after del divorzio tra Carlo Calenda ed Enrico Letta. Ed è l’inizio di una settimana decisiva per i partiti in vista delle elezioni del 25 settembre: tra sabato e domenica vanno consegnati i simboli al Viminale. Oggi è anche il giorno in cui scadono i termini per correre alle parlamentarie del Movimento 5 Stelle: dopo la candidatura annunciata dall’ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, i grillini aspettano le mosse di Alessandro Di Battista. Ma Giuseppe Conte esclude una sua discesa in campo last minute: “Non credo che si candiderà”. Giorgia Meloni intanto ribadisce la regola aurea del centrodestra: chi prende un voto in più, esprime il nome per la premiership. “Se il nome per Palazzo Chigi sono io? Se FdI prenderà un voto in più, sì? Perché no? Le regole nel centrodestra sono chiare”, scandisce a Rtl. Mentre Matteo Salvini rilancia sulla flat tax. La promessa elettorale è che sarà estesa “anche ai lavoratori dipendenti, al 15%”. E sui ministri da presentare prima del voto fa retromarcia: se ne parla dopo il 25 settembre.

Verso le elezioni: l’inizio della campagna elettorale in tempo reale

Punti chiave

  • Salvini: per i ministri aspettiamo il voto

Calenda: Pd ha fatto patto con i comunisti

Continuano gli attacchi di Carlo Calenda al Pd. “Il Pd ha fatto prima un patto con noi e poi ha fatto un patto, con contenuti contrari, con chi ha votato 55 volte contro la fiducia a Draghi, con chi dice di no a tutto, al termovalorizzatore, con chi in fondo è comunista, perché poi, alla fine della fiera è questo. E io ho detto a Letta, se firmi un patto e formalizzi questo la gente non ci capirà più niente, sembrerà un’accozzaglia di persone come erano Bertinotti, Turigliatto, Pecoraro Scanio”. Lo ha detto il leader di Azione al Tg5.

Più Europa: incontro con Letta per ridistribuzione collegi

“Ci rivedremo con Letta per capire a partire da quel patto nei suoi termini politici ed elettorali cosa dobbiamo fare. Dovevamo dirlo prima, non abbiamo detto a Letta che noi ci stiamo solo se siamo gli unici alleati, non l’abbiamo detto ora è inutile tornare sulle decisioni”. Così Benedetto della Vedova di +Europa, risponde a La Presse in merito alla necessità, dopo l’addio di Carlo Calenda, di ridiscutere il patto che vedeva al Pd il 70% dei collegi uninominali e ad Azione-PiùEuropa il 30%.

Salvini: per i ministri aspettiamo il voto

Retromarcia di Matteo Salvini sui ministri da presentare prima delle elezioni. “Chi fa cosa lo decidono gli italiani con il voto del 25 settembre. Non ci sono ministri adesso, premier, sottosegretari: aspettiamo il 25 settembre”, ha detto il segretario della Lega,  a margine della visita ad un canile di Milano, rispondendo a chi gli chiedeva del disaccordo della leader di Fdi, Giorgia Meloni, su un suo possibile ritorno al Viminale. “Se gli italiani scelgono il centrodestra e nel centrodestra danno un consenso di più alla Lega – ha aggiunto -, sono pronto a prendermi l’onore e l’onere di prendere per mano questo Paese e di scegliere il meglio per questo Paese”.

Salvini in visita a un canile di Milano
Salvini in visita a un canile di Milano (ansa)

Salvini: flat tax al 15% anche ai dipendenti

Promessa da campagna elettorale di Matteo Salvini: “Vogliamo estendere la flat tax al 15% anche ai dipendenti. Ci possiamo riuscire in 5 anni. Ci sono già persone che la pagano e sono le partite iva”, ha detto il leader della Lega a Radio Montecarlo. Salvini ha parlato anche di una norma contro i transfughi in Parlamento: “Proporremo al centrodestra di introdurre meccanismi che evitino i cambi di casacca, è una cosa non seria e rispettosa di chi ha votato”, ha detto dopo aver citato i casi di “Carfagna, Brunetta e tanti altri”.

Calenda sfida Zingaretti nel collegio Roma Centro

“Pensate davvero di battere la destra su agenda Draghi con Fratoianni e Bonelli. Suvvia. Solo questo avevo chiesto. Chiarezza. Adesso toccherà a noi offrire una prospettiva di governo seria. Ci incontreremo sul campo uninominale di Roma. Con rispetto”, scrive su Twitter il leader di Azione, Carlo Calenda rispondendo al presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti che aveva affermato: “Calenda ha tradito in primo luogo i suoi potenziali elettori”.

FdI: patto anti-inciucio per tutti i candidati del centrodestra

Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, spiega che tutti i candidati della coalizione di centrodestra firmeranno un patto “anti-inciucio”: niente alleanze con Pd e M5S dopo il voto. “Abbiamo finito stanotte il quadro generale dei collegi, si è trovata la quadratura – ha detto stamattina ad Agorà – Quando abbiamo proposto il patto anti-inciucio non abbiamo trovato nessuna resistenza, anzi. Tutti i candidati firmeranno il patto dichiarando che non saranno disposti a governare con Pd e 5 Stelle”. 

M5S, Conte: “Non credo che Di Battista si candiderà”

Oggi alle 14 scadono i termini per le candidature alle parlamentarie del M5S. Giuseppe Conte è convinto che Alessandro Di Battista non ci sarà. “Di Battista non si è iscritto al M5S e non credo voglia partecipare a queste parlamentarie nè rientrare nel Movimento – ha detto Conte a Radio Capital – Se vorrà farlo ne parleremo, per me rimane sempre un interlocutore leale e privilegiato”.

Meloni: “Io premier se FdI avrà un voto in più”

“Non farò campagna elettorale parlando di nomi, di premier, di ministri, ma nel centrodestra le regole si conoscono. La regola è che il partito che prende più voti nella coalizione propone il nome del premier, poi spetta al Presidente della Repubblica decidere. E se FdI prende più voti il nome sono io, certo. Perché non dovrebbe esserlo? Non capisco perché la Meloni no? Perché si dovrebbe indicare un altro, la gente di Fdi vota in quest’ottica, non penso voti per trovarsi un Giuseppe Conte”. Così la presidente di Fdi, Giorgia Meloni, a Rtl 102.5.