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Tremonti: “Nel 2011 da Draghi slealtà istituzionale”

“Il governatore della Banca d’Ialia Mario Draghi, nelle considerazioni del maggio 2011, scriveva: ‘La gestione delle pubbliche finanze è stata prudente, appropriata all’obiettivo del raggiungimento del pareggio di bilancio’. Due mesi dopo Draghi, per andare alla Bce, scriveva l’opposto, cioè manda la lettera. Io mi sono sempre chiesto: è un caso di omonimia o un caso di slealtà istituzionale? non puoi dire una cosa e poi l’opposto”.

Così Giulio Tremonti, candidato di Fratelli d’Italia nel collegio Milano centro, parlando con la stampa al termine dell’incontro con gli imprenditori lombardi nella sede di Assolombarda.

(fotogramma)

“Ho parlato molto di Enrico Letta che è diventato di una violenza e di una cattiveria assolute. Io rispondo così: Letta ha iniziato con un libro intitolato ‘Morire per Maastricht’ e per poco ci riesce. Dopodiché, non avendo argomenti, usa solo argomenti suicidi, tipo: hanno fatto i tagli nel 2006, è stato al governo un sacco di volte dopo, se il taglio era così brutto perché non l’ha tolto?”, ha aggiunto.

“Non sono all’altezza perchè io avrei detto che con la cultura non si mangia. Non l’ho mai detto, dicono che l’avrei detto, io comunque ho un enorme complesso di inferiorità culturale rispetto a Letta, a Renzi, a Calenda, quindi non son degno”, ha risposto alle domande dei cronisti che chiedevano se il suo sogno nel cassetto fosse quello di diventare ministro dei Beni culturali.

E a chi invoca il ‘pericolo fascista’, Tremonti consiglia di guardare all’inflazione: “Se questi pirla continuano, si rischia Weimar. E Weimar porta anche a quella roba lì. Vada alla Bce e glielo chieda, cosa succede coi tassi d’interesse”.