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Elezioni politiche 2022: Letta, mai con Meloni. Palazzo Chigi non è una ossessione

Da dote 18enni a pensioni, il piano giovani del Pd

“I sondaggi dicono che il 40% circa degli italiani non vuole votare o non ha deciso, noi stiamo parlando a quelli, conto moltissimo sui 18enni”, ha detto ieri Enrico Letta a Milano inaugurando la campagna elettorale al fianco di Carlo Cottarelli e degli altri candidati dem in Lombardia. Al voto dei giovani, per i quali secondo i sondaggi il Pd è già primo partito, e alla loro mobilitazione è  dedicata una campagna di partecipazione capillare.  Prima sul web – sempre di ieri è l’apertura, con un video di Alessandro Zan, del canale Tik Tok del Pd, su cui però non sarà presente Letta – “niente maschere pirandelliane, gli altri sembrano boomers imbucati alle feste dei 18enni”, osservano fonti del Nazareno – poi sui territori.

Non appelli generici o retorici, ma una vera e propria mobilitazione su alcuni temi mirati: diritti, ambiente, ius scholae e integrazione, sport. E poi un piano volto prima di tutto a liberare le energie dei ragazzi all’insegna di una parola chiave: “autonomia”. Che significa principalmente libertà di realizzarsi nella vita e nella professione.

Questi i punti qualificanti del piano: dotazione di 10.000 euro, erogata al compimento dei 18 anni sulla base dell’ISEE familiare, per coprire le spese relative alla casa, all’istruzione e all’avvio di un’attività lavorativa. I costi di questa misura saranno prevalentemente coperti dagli introiti aggiuntivi derivanti dalla modifica dell’aliquota dell’imposta sulle successioni e donazioni superiori ai 5 milioni di euro (pari allo 0,2% del totale delle eredità e donazioni in Italia).

Il secondo pilastro è lo stop agli stage gratuiti. Il Pd propone di rendere l’apprendistato il principale strumento di ingresso nel mercato del lavoro e prevederemo l’abolizione degli stage extra-curriculari salvo quelli attivati nei 12 mesi successivi alla conclusione di un percorso di studi, comunque retribuiti e della durata massima di 12 mesi, così da assicurare che lo strumento torni a rappresentare un’occasione di formazione (e non più di lavoro mascherato e sottopagato, come spesso accade ora). I tirocini che siano effettivamente parte integrante dei curricula di studi (c.d. curriculari) devono avere durata limitata, prevedere rigidi controlli su eventuali abusi e sulla sicurezza e adeguate forme di rimborso delle spese effettivamente sostenute (attraverso l’istituzione di un Fondo dedicato presso il Ministero dell’Istruzione).

Terzo, azzeramento dei contributi per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani fino a 35 anni ed elimineremo le forme contrattuali atipiche e precarie.

Quarto, Sostegno alle ragazze e ai ragazzi nel percorso per uscire di casa prima, potenziando il Fondo di garanzia mutui per la prima casa e introducendo un contributo affitti di 2.000  per studenti e lavoratori (under 35) in base al reddito.

C’è poi la proposta della pensione di garanzia, che stanzi fin da subito le risorse necessarie a garantire una pensione dignitosa a chi ha carriere lavorative discontinue e precarie. Miglioramento dell’Assegno unico e universale per i figli a carico, potenziando le clausole di salvaguardia, in particolare per le persone con disabilità e le famiglie con figli disabili, e rivedendo il peso della prima casa nel calcolo dell’ISEE utilizzato per l’Assegno unico medesimo. L’ultimo punto riguarda il rafforzamento della partecipazione delle ragazze e dei ragazzi alla vita politica del Paese, abbassando l’età del voto a 16 anni e promuovendo l’adozione – già proposta dal PD nel corso di questa legislatura, e non approvata a causa della sua interruzione anticipata – di una nuova legge per il voto fuorisede, rispettando i principi di integrità, segretezza e libertà del voto.