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Elezioni politiche 2022. Emergenza gas, Calenda chiede sospensione campagna elettorale. Letta sul mancato confronto con Meloni da Vespa: “Decisione Agcom bizantina”

Nordio: nessuno vuole cambiare legge su aborto

L’ex magistrato Carlo Nordio, candidato alle elezioni con FdI non crede affatto “che se vincesse il centrodestra cadremmo nel sovranismo trumpiano o ungherese” dice in un’intervista a La Stampa, Fra i temi, il caso di Piacenza: “Con l’avvento dei telefonini la diffusione dei video, anche i più raccapriccianti, è diventata quasi normale – commenta -. Si può condividere o meno questa situazione, ma ormai è cosa fatta”.

Quanto alla disciplina dell’interruzione della gravidanza, “credo che nessuno voglia cambiare una legge a suo tempo approvata da un referendum popolare. La decrescita di natalità è un problema enorme, e sarà affrontato con incentivi alle coppie e strutture efficienti, non certo con una revisione normativa”.

Nordio ribadisce anche che la la giustizia in Italia avrebbe bisogno di una rivoluzione copernicana: “Nell’ambito penale comincerei dai due codici, che sono emblematici della confusione e delle contraddizioni della nostra giustizia. Quello penale è del 1930, ed è firmato da Mussolini e dal Re -spiega – e mantiene la struttura ideologica dello stato etico hegeliano, recepita dal fascismo. Ebbene, esso gode di buona salute. Al contrario il codice di procedura penale, firmato dal professor Vassalli, partigiano decorato della Resistenza, è stato demolito dalla Corte Costituzionale. Io credo che si debba sostituire il primo con un codice liberale, e che il secondo vada rifatto secondo gli originari intendimenti di Vassalli, se del caso cambiando la Costituzione”.

Da magistrato “ho sempre sostenuto che l’unico rimedio è che la politica si riappropri il suo ruolo primario, legittimato dal voto popolare, e che la smetta di essere, com’ è da 30 anni, subalterna alla magistratura. I nostri padri costituenti avevano voluto l’immunità parlamentare proprio come garanzia dalle interferenze, talvolta erronee, talvolta faziose della magistratura”.